L’architettura a Cortina d’Ampezzo
…L’architettura a Cortina d’Ampezzo è ineffabile, presenta sempre carattere di eccezionalità e parla il linguaggio delicato e complesso del recupero edilizio e del restauro, adotta i criteri di adattabilità. Non conosce l’innovazione, ragiona sulla base dell’adeguamento. Eppure muoversi in questo contesto è affascinante…
…L’esercizio primo è “sentire” questi luoghi, rimanere ferma a guardare e ad ascoltare, calarsi nella percezione delle loro caratteristiche e delle potenzialità, ed è sicuramente più facile per chi è stanziale. Solo succesivamente a questa fase avviene “l’evocazione” che è l’immagine, il sogno architettonico, in un luogo come Cortina.
Ambra Piccin
Spesso mi chiedono come progetto, come arrivo in un tempo sufficientemente limitato a creare un’architettura che la maggior parte delle testate di settore pubblica, anche più di una volta. Per me progettare significa andare oltre. Superare i limiti, giocare con le difficoltà e rendere vivo e attuale qualcosa di statico.
La mia visione dell’architettura è proprio come i miei progetti: in perenne, armonico contrasto tra passato e futuro, tra tradizione e innovazione, tra classicità e tecnologia. Un “luogo mentale” dove sperimentare le idee più innovative, inserendole in un “luogo fisico” dove le esigenze degli spazi e dell’ambiente circostante devono armonizzarsi con quelle della vita di ogni giorno, fatta di comodità e di emozioni. Un insieme di elementi che si incastrano tra loro: idee, forme, materiali, persone, misure, tempi e metodi, da coordinare e ottimizzare.
Elementi che oggi nel mio Studio fanno parte di un sistema collaudato, dove, a fine lavori, emergono solo i dettagli di stile, frutto di un processo produttivo altamente qualificato, dove nulla è seriale perché tutto nasce pensato per qualcuno. Ecco perché sempre più, nel tempo, le mie realizzazioni sono diventate opere di design: oggetti, scale, boiserie, tutto è esclusivo perché progettato singolarmente per stare dove è collocato.