CONDHOTEL
La Repubblica Italiana tutela il paesaggio e l’economia, questo è forse il messaggio più potente intrinseco nella grande novità di cui si discute a Cortina d’Ampezzo
Finalmente anche in Italia è arrivato il tanto atteso Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n° 13/2018 del 22-01-2018, in vigore dal 21 marzo scorso, recante la definizione delle condizioni di esercizio dei condhotel, nonché dei criteri e delle modalità per la rimozione del vincolo di destinazione alberghiera in caso di interventi edilizi sugli esercizi alberghieri esistenti e limitatamente alla realizzazione della quota delle unita’ abitative a destinazione residenziale, ai sensi dell’articolo 31 del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n. 164.
All’estero, sia negli Stati Uniti che in tutta Europa, è un formula già conosciuta da tempo (i primi condhotel sono nati in America negli anni ‘30: ad ogni grattacielo costruito per diventare albergo, ne costruivano uno a destinazione residenziale e direzionale per finanziare l’operazione) ampiamente sperimentata al punto che è ormai consuetudine inserire nei business plan di progetto per gli interventi di riqualificazione alberghiera i parametri differenziati tra superfici a destinazione alberghiera e residenziale, con le ovvie variazioni sul piano finanziario.
Fortemente voluto in primo luogo dagli architetti e urbanisti studiosi delle dinamiche della città, del suo costruito e delle sue problematiche riconducibili all’invecchiamento e al degrado delle strutture alberghiere esistenti, appoggiato da tutti gli operatori italiani turistici ed economici del settore, il Decreto Pres. Cons. Min. 22/01/2018 n. 13 è stato sottoscritto sulla proposta del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo di concerto con il Ministro dello Sviluppo Economico.
IL decreto nell’art. 1 cita: “…Al fine di diversificare l’offerta turistica, nonché’ di favorire gli investimenti volti alla riqualificazione degli esercizi alberghieri esistenti sul territorio nazionale, il presente decreto definisce le condizioni di esercizio dei condhotel e indica i criteri e le modalità’ per la rimozione del vincolo di destinazione alberghiera, limitatamente alla realizzazione della quota delle unita’ abitative a destinazione residenziale…” ben esprimendo la motivazione di fondo che ha ispirato il legislatore.
La Repubblica Italiana tutela il paesaggio e l’economia, quindi, e questo è forse il messaggio più potente di questa grande iniziativa e opportunità.
I centri civici dei paesi e delle città, come le località turistiche, condividono la presenza sempre più numerosa di edifici a destinazione alberghiera che necessitano di ristrutturazioni importanti, non solo per adeguare l’offerta turistica alle richieste di mercato, ma anche per effettuare tutte le doverose operazioni di messa a norma delle strutture e degli impianti, l’adeguamento sismico, le procedure per ottenere il nulla osta dai Vigili del Fuoco, nonché la messa in sicurezza dello stabile e di tutte le funzioni che vi vengono svolte all’interno, conformemente alle norme italiane ed europee.
Tali edifici spesso sono in uno stato di degrado indecoroso se non abbandonati, ed è molto difficile, a volte impossibile per il proprietario reperire i fondi da investire per la riqualificazione dell’Albergo.
Il Decreto 13/2018, proprio su indicazione del Ministro dello Sviluppo Economico, ha ben individuato la possibilità di finanziare i lavori di ristrutturazione, ampliamento, rigenerazione e riclassificazione della struttura alberghiera proprio consentendo il parziale cambio di destinazione d’uso, da alberghiero a residenziale, per l’alienazione di una ridotta porzione dell’Hotel da ristrutturare.
E’ molto interessante notare che l’impulso che ha generato il Decreto 13/2018 è nato proprio in Veneto e proprio a Belluno e Cortina d’Ampezzo già nel 2013, per volontà dell’allora Presidente di Federalberghi Gildo Trevisan di Belluno e di Cortina presieduta da Gherardo Manaigo, dell’Ascom con Franco De Bortoli, del Consigliere dell’Ass.ne albergatori di Cortina Roberto Cardazzi, che si confrontarono in Regione con l’Assessore Regionale al Turismo Marino Finozzi con i dirigenti all’Urbanistica ed al Turismo della Regione. Ben presto tutte le Regioni Italiane si organizzarono nello stesso modo, ma sicuramente fu il contributo della città di Rimini a conferire al progetto di Legge l’impulso decisivo per poter diventare il Decreto PcM attuale n° 13/2018.
Tanti gli anni di lavoro introno a tanti tavoli, quindi, sia locali, che regionali che nazionali, ma ciò che traspare è il grande coinvolgimento di tutti gli osservatori, delle categorie sociali ed economiche su un tema così importante: l’unica concreta possibilità per gli imprenditori che potranno così fornire alla cittadinanza alberghi nuovi e servizi turistici di qualità.
E’ iniziata quindi una nuova era per le strutture alberghiere, con nuove grandi opportunità da cogliere, anche sfruttando i benefici del credito d’imposta “tax credit” in vigore per gli interventi edilizi sugli Hotel, le procedure urbanistiche semplificate, il reperimento delle risorse dal Condhotel, e a Cortina anche sfruttando le politiche a sostegno del turismo di montagna, sempre nell’intento di massima riduzione dell’impatto ambientale e di tutela del paesaggio, come già espresso dal precedente Decreto PcM 13 settembre 2002, recante: «Recepimento dell’accordo fra lo Stato, le regioni e le province autonome sui principi per l’armonizzazione, la valorizzazione e lo sviluppo del sistema turistico»;
Il tema è talmente attuale, importante e sentito in tutto il Nord-Est, che il Sindaco di Cortina d’Ampezzo dott. Gianpietro Ghedina ha chiesto agli Avvocati Amministrativisti del Veneto, che si riuniranno a Cortina per un convegno siglato in collaborazione con il Centro Studi Bellunese incentrato nel rapporto tra turismo, diritto ed economia, proprio di esaminarlo in un focus specifico nella giornata del 6 luglio prossimo, evento aperto al pubblico.
L’argomento mi affascina e mi interessa da sempre, attratta come sono dalle problematiche legate al riuso e alla rigenerazione urbana del mio territorio mediante interventi a 360gradi: nelle foto di queste pagine alcuni miei progetti di ampliamento e riqualificazione di strutture alberghiere nuove ed esistenti a Cortina d’Ampezzo e San Vito di Cadore, paesi di montagna a vocazione turistica, che stanno dimostrando grande sensibilità e volontà di rinnovamento, al passo con i tempi.
Ambra Piccin Architetto