A Cortina d’Ampezzo l’Atelier di Architettura di Ambra Piccin è l’incubatore del più autentico Design Alpino
Recentemente, all’interno della bella rassegna di Cortina d’Ampezzo “Una Montagna di Libri” diretta da Francesco Chiamulera, ho avuto il piacere di assistere alla conferenza di Mario Botta, architetto di fama internazionale che mi piace molto e che seguo particolarmente per le sue sperimentazioni nel campo dell’architettura alpina e ipogea.
Nel suo narrare eventi e fatti del passato che si incrociavano con grandi progetti per il futuro, ha toccato un argomento che stranamente mi ha colpita e sorpresa allo stesso tempo: quando era un giovane studente all’università di Venezia, aveva saputo che il grande architetto Le Corbusier si trovava in città per svolgere il progetto dell’Ospedale di Venezia (1964) e fece di tutto per farsi assegnare dai suoi docenti a collaborare con il grande maestro. Venne accontentato, anche se in un modo che non si era certo aspettato: Le Corbusier lo sistemò nel suo “Atelier” a riordinare e catalogare tutti i materiali e i campioni che stava raccogliendo, indispensabili per le sue sperimentazioni e per la creazione dei famosi “plastici”, modelli architettonici a tre dimensioni, dell’intero progetto.
E mentre la conferenza proseguiva, toccando i vari temi trattati nel programma, anche se sembrava solo un dettaglio all’interno di un discorso più ampio, ho sentito che l’esperienza maturata nell’Atelier di Le Corbusier, per Botta fu straordinaria e contribuì in modo determinante alla sua formazione, perché proprio in quello spazio creativo, unico per il suo genere, ha potuto comprendere a fondo le dinamiche della progettazione e della composizione degli elementi.
Condivido da sempre la necessità e il desiderio dei grandi maestri architetti di avere un Atelier, uno spazio destinato alla raccolta dei materiali e dei campioni più belli e particolari disponibili in natura e sul mercato, frutto della mia passione per le texture, i colori e le materie più disparate che possono essere utilizzate in architettura e nell’interior design.
Per primo Marco Vitruvio Pollione, nel XV sec. a.c. raccontava nel suo “De Architectura” al libro II …”materiali, murature e tecniche edificatorie” l’importanza della conoscenza dei materiali da utilizzare in architettura, rendendoli componenti imprescindibili di una progettazione consapevole: senza saperlo aveva fondato le basi del Design
Un Atelier, per un architetto, è il laboratorio delle idee, è una griglia per progettare, è lo spazio per indagare sugli accostamenti tra materiali “duri” e materiali “morbidi”, sulla loro matericità e sugli effetti legati più strettamente al progetto: trasmettere continuità, morbidezza o rottura. I materiali utilizzati a contrasto diventano “soglie” virtuali per gli ambienti, i pavimenti raccontano dei percorsi, i soffitti e le pareti suggeriscono sensazioni differenti.
Dedico molto tempo, ogni anno, a visitare luoghi, fiere internazionali, industrie e laboratori artigianali, sempre alla ricerca di elementi performanti, di dettagli, di sistemi antichi o innovativi che ci possano “parlare” o più semplicemente “emozionare”, lasciando spazio alla creatività, alla soluzione creativa di compiti reali, ma anche riappropriarsi del lavoro “con le mani”.
Qui svolgo spesso workshop di Design con gli studenti del Liceo Artistico di Cortina d’Ampezzo o con studenti universitari che svolgono stage presso il mio Studio: tra osservazione/ricerca e sperimentazione/invenzione, nello spazio Atelier si può fare esperienza attraverso percorsi di scoperta immersiva reale e virtuale, ma anche diventare ricercatore, artigiano, “praticare” i saperi, tra discipline e aree di incontro trasversali.
Qui raccolgo anche i riferimenti dei brand internazionali più importanti e innovativi, una raccolta costantemente aggiornata dei prodotti di design più esclusivi e di tendenza: tra articoli “di serie” e “materiali naturali” è possibile riscoprire una didattica degli oggetti, delle cose, dei materiali già legati al mondo artigianale e farli interagire con le tecnologie più avanzate.
Nello svolgere la mia professione è diventata una bella consuetudine visitare l’atelier con i miei clienti per provare con sensazioni tattili in anteprima l’effetto finale della propria casa. Sperimentare, provare, verificare alla luce naturale e poi a quella artificiale la risposta della superficie di un legno, nella sua diversità tra essenza ed essenza, di una pietra, di un metallo lavorato in modi differenti tra loro, fino a sentire la soluzione giusta, la risposta naturale alla soluzione-ambiente.
Un Atelier non è uno spazio espositivo, ma è il luogo in cui un architetto, un design, un artista trasforma i materiali che ha raccolto in risorse e stimoli per nuove idee e nuovi confronti, nuove sfide, condivisioni e nuovi obbiettivi: è appunto il “luogo del pensiero e delle creazioni” che in fondo è un modo personale ed attuale di … “Essere del proprio tempo”.
L’eccellenza del Design Alpino e dei suoi Artigiani è un concetto sottile, in attualità molto sentito dalle persone e proposto spesso dai media, quasi un momento di riflessione, una presa di coscienza dell’importanza del made in Italy.
Termine molto indagato nei vari ambiti culturali e produttivi, è legato alla territorialità e alla specificità, e sta portando anche alla compilazione di una particolare mappatura governativa delle varie “eccellenze” differenziata per tutto il territorio italiano.
L’eccellenza è quasi un marchio territoriale, la risposta che spesso si contrappone all’idea un po’ inquietante di globalizzazione che tante persone sentono di non aver scelto direttamente, che a volte sembra di subire e che, invece, mai dovrebbe voler dire “perdita della propria identità”.
Altresì, solo se diveniamo profondamente consapevoli delle nostre peculiarità e relative declinazioni, possiamo trovare divertente l’idea di relazionarci e di competere nel mondo, lavorativo, culturale o interpersonale che sia.
Cortina d’Ampezzo è di per se Eccellenza, contesto ambientale e naturale di pregio e di massima bellezza, terra di equilibri territoriali e culturali delicati, tessuto di complessità architettoniche di grande rilievo, ora ricompresa nelle aree dolomitiche dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
Esercitare la professione di Design a Cortina d’Ampezzo è un confrontarsi continuo con l’eccellenza della professionalità delle maestranze locali, specializzate da generazioni nel campo delle costruzioni, del restauro e dell’arredamento di interni.
Artigiani con i quali, attraverso un lungo lavoro di collaborazione tra le mie progettazioni e le loro concrete capacità tecniche ed artistiche, dalle strutture fino ai piccoli particolari, è stato possibile raggiungere un livello molto elevato di sinergia.
Essere un Design qui, occuparsi di progettazione in contesti alpini e montani, significa affrontare un bellissimo un percorso attraverso le dodici arti principali che ho identificato per il Design Alpino nella composizione e strutturazione della mia esperienza professionale di architetto, in pratica si tratta di comprendere quando l’artigianato diventa arte: stiamo parlando di “entrare in contatto” con i materiali che si utilizzano, conferendogli quasi una sensazione tattile, lasciandogli raccontare il lavoro dell’uomo, grandioso, che può far diventare ogni lavorazione una vera opera d’arte.
Le 12 Arti per il Design Alpino di Cortina d’Ampezzo, secondo Ambra Piccin Architetto:
- ARTE DELLA CERAMICA (es: Le stufe a legna, signore del calore)
- ARTE DEL VETRO (es: I vetri piombati delle vetrate colorate)
- ARTE DEL TESSUTO (es. con antichi telai tessitura di lino e cotone)
- COMPLEMENTO D’ARREDO (la creazione di oggetti di design)
- ARTE DELLA DECORAZIONE (tecniche antiche, intaglio,intarsio,ecc.)
- ARTE DEL LEGNO (dalla creazione di arredi alla costruzione di case)
- ARTE DELLA SCULTURA (su legno di cirmolo e pietra dolomia)
- ORNATO (la riscoperta delle proporzioni su grandi superfici)
- ARTE DELLA PIETRA (dalla Dolomia le tante lavorazioni possibili)
- ARTE DELLA LUCE (il Lighting Design, fondamentale per ogni opera)
- ARTE DELLA PITTURA (come integrazione o protagonista degli arredi)
- ARTE DEL FERRO (forgiatori bravissimi per la realizz. di ogni idea)
Nel mondo del Design Alpino, i dettagli, i materiali, i particolari, l’amore per le piccole cose sono importanti… questa è sensibilità, è educazione all’immagine, è sperimentazione, che da soli non sono architettura, ma ne divengono parte fondamentale.
Ambra Piccin Architetto