Alpine Glamour

La dimora sorge in un fienile del primo Ottocento nell’incantevole villaggio di Cadin a Cortina. Un progetto ispirato dalla conformazione paesaggistica ampezzana e dell’artigianalità. I sorprendenti dettagli rivelano una profonda conoscenza dei materiali senza tempo.

l'esterno

L’esterno è servito da una passerella. È il ponte che consentiva l’accesso dei carri al fienile. “Il tavolato interno era di spessore particolarmente alto, circa sette/otto centimetri. Doveva essere sufficientemente robusto per sostenere il peso dei carri. Oggi, quel legno antico è utilizzato per le boiserie”.

In corrispondenza del soggiorno si apre un terrazzo affacciato sulla conca ampezzana, amplissima e soleggiata. “Lì potrei stare per ore in contemplazione”, ci ha raccontato Ambra. Vi si accede mediante una porta finestra che si apre sul soggiorno.

Il soggiorno è impreziosito da un camino antico in pietra chiara. “Lo abbiamo rinvenuto in provincia di Verona”, ci ha rivelato l’architetto Piccin. I cassettoni del soffitto sono dipinti con tempere acriliche e poi trattati a cera.

lo stile

Una finitura che regala un effetto anticato. Questa casa punta esclusivamente sulla pura artigianalità e sulla progettazione ex novo. Divani e poltrone sono completamente artigianali. Si ammirano alcuni mobili antichi, come il comò sormontato da una specchiera che si ammira alla sinistra del camino. “Sono frutto di una ricerca dei committenti, che si sono rivolti ad antiquari prestigiosi. La scelta è stata effettuata sulla base di vari criteri, per dimensione, colore ecc…”

La cucina punta sul bianco e oro. La fonte di ispirazione è stata la imponente e sontuosa macchina di cottura di Gullo, bianca con bordi dorati. “Molti associano il legno sbiancato alle tendenze della contemporaneità. In realtà, ricorreva anche in passato ed è, a tutti gli effetti, un metodo della tradizione”. La cucina comunica con la zona tavolo mediante una spettacolare finestrella di raccordo. Si tratta di un varco “modulabile”: può essere cinto da un vetro piombato, con tessere multicolore, oppure chiuso da un pannello scorrevole. Anche l’ingresso alla cucina è una porta scorrevole e, di fatto, l’ambiente può diventare completamente invisibile.

“Questa casa è molto contemporanea dal punto di vista tecnologico – ci ha rivelato l’architetto Piccin – L’illuminazione è a led”. I punti luce sono scelti con meticolosa consapevolezza, in relazione alle esigenze di ogni settore del percorso. Fra luci puntiformi, applique, faretti, un lampadario con palchi (in corrispondenza del tavolo) e – curiosità – strategiche luci collocate in corrispondenza dei dipinti e di elementi d’arredo dal pregio artistico.

Il bagno degli ospiti si caratterizza per pareti in tessuto Fortuny (i meravigliosi tessuti artistici realizzati artigianalmente a Venezia), posto in opera in tensione. Sotto, c’è un panno di feltro che rende la soluzione morbidissima al tatto. Il bagno è cinto, ad altezza strategica, da una cornice lignea utilizzata per tendere le pareti tessili e per equilibrare visivamente.

gli elementi

La scala, realizzata con gli artigiani di CortinAtelier, è stata disegnata da Ambra Piccin. È una straordinaria creazione in ferro interamente forgiata a mano. Le decorazioni sono realizzate con terre e cere speciali per il ferro che hanno il vantaggio di impedirne l’ossidazione. Le porte delle camere sono caratterizzate da motivi decorativi diversi. Uno con stella, l’altro con gigli. La ferramenta (cerniere, maniglia, pomoli…) è realizzata artigianalmente. Curiosità: si tratta delle porte originali della casa, recuperate dalla parte sottostante, quella in muratura, e poi adattate.

Le camere

La camera padronale si caratterizza per una sontuosa testiera in tessuto capitonné. La scelta dei tessuti è avvenuta in collaborazione con la proprietaria. Anche il tessuto utilizzato per le grandi vetrate è degno di menzione: “Si tratta di voile di lana con effetto cachemire, di una morbidezza esemplare. La coperta ai piedi del letto è di cachemire”. La camera padronale ha una struttura alquanto articolata. Catturano l’attenzione due suggestivi anfratti, ammantati di segretezza e raccoglimento. Non si scorge l’armadio, occultato alle spalle della testiera. Nella camera padronale, si apre un terrazzo rivolto alla settecentesca Chiesa della Madonna della Salute. Per aprire questa terrazza è stata sacrificata parte della volumetria interna. Ma il risultato è straordinario.

Il bagno padronale ripropone l’abbinamento fra bianco e oro, con sorprendenti lavelli dorati: “Si tratta di ottone sbalzato e trattato appositamente per questa funzione. Ne ho scoperto l’esistenza grazie a CortinAtelier. È stato realizzato a Firenze”.

C’è una camera dall’atmosfera giovane e sbarazzina. Lo sguardo è calamitato dal comodino, con inserto tessile a X. Questo decoro ricorre anche nelle antine degli armadi. Un gioco di rimandi e richiami anche cromatici (pensiamo alla tappezzeria scozzese del letto). Il bagno annesso punta sul legno e sulle venature incantevoli del marmo verde Alpi, spazzolato e trattato con prodotti idrorepellenti. La parete della vasca è sottolineata orizzontalmente da un trompe-l’oeil. “Lo skyline è quello delle montagne che si aprono al di là della parete – ci ha rivelato l’architetto Piccin –, qui fantasiosamente popolate di animaletti”.

C’è una terza camera, quella degli ospiti. Nel bagno i riquadri sono rimarcati in colore rosso, con ripiano e rivestimento doccia in marmo giallo reale levigato. L’abbinamento fra rosso e giallo ocra è stato il tema conduttore di questo ambiente.