Il progetto
Il mio progetto di ristrutturazione del “Fiori Dolomites Experience Hotel” di San Vito di Cadore (Belluno) è partito esattamente da qui, da questa condizione: albergatori da generazioni dalla rinomata arte dell’accoglienza, i proprietari della struttura ricettiva mi hanno infatti incaricato di confezionare per l’immobile una nuova veste, in tutto conforme ai più elevati standard qualitativi in fatto di modernità e sicurezza.
Una richiesta che affondava le radici non soltanto nella speranza di riuscire ad accedere ai fondi stanziati dalla Regione del Veneto a favore della riqualificazione della montagna veneta – che si è poi trasformata in realtà, visto che grazie al mio piano di intervento siamo riusciti ad ottenere i contributi – ma anche nella filosofia che muove da sempre ogni premuroso gesto e ogni attenzione rivolta agli ospiti dalla famiglia Fiori: i nuovi ambienti e i nuovi arredi avrebbero dovuto trasmettere ai turisti una sensazione di casa, perché è così che i Fiori considerano il loro albergo.
i concetti
Con un orecchio teso ad interpretare al meglio i requisiti fissati dal bando regionale e l’altro concentrato a captare anche i bisogni inespressi dei committenti, ho deciso – prosegue l’architetto Ambra Piccin – di sviluppare diversi filoni interpretativi del concetto di “innovazione”. Ho per esempio reso accessibile a tutti l’intera struttura, dotandola di un ascensore e dei collegamenti verticali necessari per superare le barriere architettoniche esistenti. Ho pensato all’adeguamento sismico dell’edificio e nel rialzarlo di un piano ho optato per l’edilizia sostenibile, quindi l’ho costruito tutto in legno.
Mi sono poi avvalsa della tecnologia suggerita dalla domotica per organizzare le funzioni quotidiane dell’utente, in modo da garantire da un lato il massimo della comodità e dall’altro un significativo risparmio energetico (obiettivo a cui miravano anche il ricorso fatto alle fonti energetiche rinnovabili e l’adozione di tecniche volte a ridurre gli impatti ambientali).
Si pensi alla coccola dedicata al cliente che mette per la prima volta piede nella sua camera: tra le tante premure, anche un video proiettato in automatico sul televisore con le informazioni che gli saranno utili ad orientarsi nel paese e ad avvicinarsi alle meraviglie del posto, che volendo può ammirare affidandosi al figlio dei proprietari, nota guida alpina, disponibile ad accompagnare gli ospiti alla scoperta di affascinanti itinerari.
la modernità
La parola “modernità” è stata la musa ispiratrice – sottolinea l’architetto – anche nel momento della scelta degli arredi. In questa fase, il tema predominante è stato ovviamente quello della montagna. Non avrebbe potuto essere diversamente considerato il meraviglioso paesaggio fatto di distese di verde e bellissime cime che abbraccia la struttura alberghiera e di cui si gode dalle camere da letto.
A proposito di camere da letto, esse sono rivestite in legno anticato lavorato dai falegnami locali ed è proprio al legno (elemento per eccellenza che richiama le Dolomiti) che si abbinano i colori dei complementi d’arredo, dal bianco scelto per le tappezzerie (che non è mai bianco puro) fino all’ardesia che caratterizza i bagni.
Ambienti dotati di ogni comfort e valorizzati dal particolare sistema di illuminazione che ho messo a punto per metterne in risalto ogni angolo.
le novità
Tra le novità – conclude l’architetto Ambra Piccin – introdotte nel “Fiori Dolomites Experience Hotel” dal mio progetto di ristrutturazione c’è anche il ristorante, aperto soltanto ai clienti dell’albergo. Il forte richiamo alla montagna torna nelle boiserie originali, mentre parlano il linguaggio della modernità la zona buffet e la cucina (anche questa una novità per la struttura ricettiva): qui ogni elemento è il risultato di una attenta selezione per garantire ogni giorno un servizio impeccabile.