la storia
Le più antiche case ampezzane non vennero costruite seguendo direttive architettoniche, ma rispondendo a necessità pratiche di vita quotidiana molto semplici. Grandi costruzioni rurali a due o più piani con tetti a due falde poco spioventi. La parte anteriore, rivolta verso la valle e il campanile, chiamata ciàṣa, era costruita solitamente in muratura e destinata alla vita di più nuclei familiari. La parte posteriore, rivolta alle montagne e chiamata tuolà, era realizzata in legno ed era destinata a ricoverare gli animali a piano terra e a conservare il fieno ai piani superiori.
La scelta innovativa dell’architetto Piccin è stata quella di occupare, con la zona giorno, tutto il fronte principale, cioè quello più luminoso e orientato verso sud, e d’impiegare lo spazio rimanente per le camere da letto.
l'idea
Si è trattato di una ristrutturazione audace, che ha richiesto approfonditi studi ingegneristici, permettendo però all’Architetto Piccin di alleggerire la pilastratura centrale convertendo lo spazio in ampio e arioso susseguirsi di giochi scenografici.
L’idea ispiratrice di tutto l’arredo dell’abitazione è derivata dalle antiche travi che sono state restaurate accuratamente e quasi tutte recuperate. Solo pochi elementi ammalorati sono stati sostituiti. Ogni trave è stata spazzolata e trattata secondo l’antico sistema restaurativo che prevede l’utilizzo della soda e rifinite con semplice e naturale cera d’api. Mentre avanzava il lavoro di recupero emergevano le antiche segnature e incisioni che permettevano ad ogni famiglia di individuare il proprio legname e il colore dorato originale e tipico dell’abete antico. L’Architetto Piccin in accordo con la proprietà ha scelto di declinare questo colore in tutte le altre strutture e parti d’arredo e di sottolineare la storica presenza della travatura non levigata con una boiserie dalla linea contemporanea che dichiara la propria essenzialità e che concede alla tradizione alcune lesene con capitello e ornature geometriche.
Punti di forza
Punto di forza della zona giorno è l’affaccio sulla conca che entra nell’abitazione e circonda la zona living, prolungata all’esterno, sulle terrazze attrezzate con tutti gli accorgimenti necessari al massimo comfort abitativo.
Gli abbaini sono stati riproposti nella forma originaria delle case ampezzane.
I pavimenti in legno d’abete antico in prima patina, originali e recuperati da vecchi masi demoliti del trentino, a doghe larghe e sfalsate, sono presenti in ogni stanza della casa compresi i bagni, dove producono un particolare effetto accostati alla pietra che riveste le pareti, in listelli di marmo Giallo, dalla delicata colorazione avorio, di piccole dimensioni. Caratterizzano gli ambienti con un’impronta particolarmente suggestiva soprattutto per il loro modo personale di riflettere la luce. Sempre in marmo Giallo, ma rifinito con una fine levigatura, il piatto doccia e il top del lavabo.
Per la zona cottura, una cucina moderna e pratica, si è invece scelto il marmo Giallo Reale levigato, di una tonalità più intensa per la presenza di striature marroni, sia per il pavimento che per l’alzata.
lighting
Il progetto di lighting dell’architetto Ambra Piccin è molto accurato e dettagliato e ha compreso la rivisitazione e l’utilizzo di tutte le tecniche light disponibili sul mercato attuale, con ampio utilizzo di led applicati seguendo i criteri della domotica più avanzata.
Importanza fondamentale nella realizzazione di questa abitazione ha il giusto dosaggio e l’equilibro tra le componenti d’arredo in legno e le pareti rifinite ad intonaco, di colore bianco, eseguito manualmente con finitura ondulata ottenuta grazie alla malta applicata a cazzuola rovescia e poi spugnata.