Pearl

Casa di recente ristrutturazione, con emozionante vista sulle Dolomiti, Patrimonio UNESCO dell’Umanità; rappresenta la sintesi delle due anime di Cortina.

Cortina

Regina delle Dolomiti dal fascino un po’ appannato, Cortina d’Ampezzo sta reinventandosi non solo un futuro turistico fatto di eventi internazionali, ma anche uno stile architettonico che sembra allontanarsi dalla classica impronta alpina, alla ricerca di contaminazioni moderne, che stanno permeando il linguaggio antico del living in montagna.

È il fascino della cittadina, che fonde innovazione e tradizione, passato e futuro, forma e sostanza. Un insieme che l’architetto cortinese Ambra Piccin ben sa tradurre nei suoi interni, dove il linguaggio moderno dei colori, dei materiali e delle linee sembra fondersi con la grammatica dell’antico, fatta di decori, di evoluzioni, di opulenza.

opere

Da una parte la rivisitazione dell’utilizzo della boiserie realizzata con tavole quasi grezze, orizzontali, recuperate dalla sola zona a nord di antichi fienili che, quindi, non hanno subito l’eccessiva colorazione del sole diretto, ma hanno potuto mantenere la loro anima quasi bianca. La linearità e la quasi trasparenza grigia si trasformano nello sfondo discreto e moderno che permette ai dipinti, passione dei committenti, di risaltare e di essere appieno apprezzati.

Nella camera padronale la Madonna con Bambino spicca serena sottolineando l’aspetto intimista dell’ambiente familiare. Si tratta di un dipinto di scuola carnica con influenze nordiche datato fine del ‘600 inizi ‘700, caratterizzato da pennellate frammentate che incidono il mantello quasi come una scultura. Il paesino innevato all’alba delle dolomiti carniche che prende respiro dal soggiorno è, invece, del 1943, e realizzato dal pittore friulano Giovanni Napoleone Pellis. Mentre del pittore sappadino Pio Solero nell’anticamera spicca il paesaggio estivo delle dolomiti cadorine permettendo alla luce di evidenziare le spatolature che il pittore utilizza per la schiaritura dei colori nella resa di un paesaggio montano severamente equilibrato.

arredo

Dall’altra, ornamenti nel più puro stile Biedermaier ampezzano: mobili antichi dipinti nei colori classici di Cortina – verde, rosso, blu e giallo – tessuti lavorati con le antiche tecniche e il caminetto antico autentico di provenienza nordica. Sorprende il tavolino dell’area living, prototipo realizzato da Ambra Piccin utilizzando listelli delle dodici essenze dei legni antichi presenti nell’arco alpino assemblati in disegno geometrico, che rispecchia il gioco di linee nel soffitto soprastante. Sorprendono anche le lampade e le applique; sia quelle realizzate con le corna di cervo, rivisitazione della tradizione attraverso il design firmato Ambra Piccin. Sia quelle in acciaio per la camera padronale; modello unico, studiato per poter illuminare interamente la stanza o solo la zona lettura, grazie al braccetto regolabile.

Se il filo conduttore di tutto l’arredamento è proprio la boiserie in legno grigio a travi orizzontali, questa si rinnova nelle camere attraverso l’utilizzo delle stoffe di un tempo – velluti e broccati – che creano un’opposizione armonica ed originale, sempre diversa.

dolomia

Impattante anche l’effetto prodotto dai bagni, con un contrasto tra le moderne tecniche di pittura a resine colorate, ad esempio di rosso vivo, e le pietre naturali di Dolomia, scavate e bocciardate o a spacco naturale di cava, tecnica che vuole riprodurre le naturali scabrosità delle pareti rocciose.
Dove tutto è apparentemente armonia di contrasti, l’aspetto tecnologico è univoco e predominante, giocato all’insegna della domotica, cara all’architetto Ambra Piccin perché le consente soluzioni efficaci anche in presenza di importanti restauri conservativi.
Mirabile, infine, il contrasto più evidente, quello con la natura incontaminata delle cime più belle, scoperte e celebrate dal francese Dolomieu, dove i colori dell’enrosadira entrano dalle ampie finestre e dalla terrazza attrezzata a salottino, macchiando di luce e riflessi rosati la sobrietà di questi originali interni dolomitici.